La concezione di bellezza del corpo femminile cambia ed è sempre cambiata in luoghi, culture ed epoche diverse. Molti sono stati gli spunti raccontati dall’arte, molte altre sono ed erano ancora le influenze e i costumi propri delle differenti comunità (ne abbiamo già parlato anche qui).
Molte di queste differenze vengono messe in evidenza nel video di BuzzFeed, nel quale si susseguono i canoni di bellezza fisica femminile amati, appunto, in luoghi e tempi diversi. Vestite solo di un costume intero bianco, le modelle nel video rappresentano quelli che venivano considerati i corpi più belli dall’epoca dell’antico Egitto fino a quella postmoderna, oggi.
Si parte con una ‘Cleopatra’ del 1200 a.C., caratterizzata da pelle scura, trucco vistoso su un viso simmetrico, corpo snello e slanciato con spalle piccole, punto vita alto. C’è poi la donna dell’Antica Grecia del 500 a.C., che veniva considerata una ‘trasfigurazione’ dell’uomo, ideale se con pelle chiara e di corporatura robusta.
Si passa quindi alla donna ideale della dinastia Han, considerata quella perfetta in Cina dal 200 a.C. al 200 d.C., magra, dalla carnagione chiara, dagli occhi grandi e dai piedi piccoli. Il Rinascimento italiano (1400 – 1700) è quello che più si addice, senza dubbio, alla categoria delle donne curvy: se la pelle chiara era sempre in voga, i corpi amati erano invece pieni, con seno e addome ampi e fianchi pronunciati. Anche nell’epoca dell’Inghilterra vittoriana (1837-1901), le donne formose erano molto apprezzate: gli usi volevano che si usassero rigidi corsetti per dare al corpo la forma di clessidra, con vita stretta e forme in evidenza, il tutto contenuto in un corpo rotondetto e desiderabile.
Gli Anni Venti volevano invece il ritorno di una figura più mascolina, con seno poco pronunciato, punto vita basso e acconciature sbarazzine, come il caschetto. È nella Golden Age di Hollywood (1930-1950) che tornano invece ad essere amate le donne con le curve, con la mitica Marilyn Monroe che diventa subito icona sexy con il suo corpo da pin-up a forma di clessidra, vita stretta, fianchi e seno abbondanti: insomma, una curvy vera e propria.
Gli Anni ’60 vedono, di contro, il canone estetico di magrezza, con figura sottile e slanciata, gambe lunghe e magre, fisico e tratti del viso adolescenziali: chi non ricorda la famosissima Twiggy?
Negli Anni ’80, epoca delle supermodelle, si ama invece una donna più piena, ma sempre magra e slanciata, dal fisico curato e possibilmente tonico, alta e atletica. Gli Anni ’90 vedono l’arrivo dell’eroina chic, dai tratti androgini ma aggraziati, dalla pelle luminosa e dalla magrezza estrema. Chiude la serie la donna della bellezza Postmoderna, quella dal 2000 in poi, caratterizzata da pancia piatta, pelle luminosa e sana, da seno e sedere pronunciati e dal thigh gap, lo “spazio fra le cosce”: è una donna che, per ottenere questo status, non rinuncia a sottoporsi alla chirurgia estetica.
E poi ci sono le curvy: chissà che, grazie al movimento #bodypositive in costante crescita, non si riesca a tornare definitivamente nei canoni di bellezza di questi nostri Anni ’10 del secolo 2000? Intanto, eccovi il video.
Noemi Matteucci