Nuoto perché amo il mio corpo. Non perché lo odio.
Niente palestra: in abiti sportivi mi sento una salsiccia. A correre, io? Non se ne parla nemmeno, mica voglio star lì a farmi guardare da tutti. Il corso di tonificazione? Per carità: che figuraccia farei vicino alle tipe perfette in prima fila?
Non dite di no: tutte noi curvy, almeno una volta nella vita, abbiamo avuto questi pensieri. In che quantità ci siamo private dello sport perché temevamo il confronto con le più belle, le più attraenti, le più magre, sentendoci sotto giudizio severo da parte di istruttori e comuni mortali? Beh, ho una notizia per tutte: abbiamo fatto proprio male.
Ballonzolo, quindi sono.
La campagna inglese “This Girl Can”, realizzata nel Regno Unito da Sport England con lo scopo di promuovere uno stile di vita sano, comprende una serie di video che mostrano donne comuni mentre fanno sport senza porsi problemi di come riescono a farlo, del loro aspetto fisico o delle condizioni in cui ‘si riducono’ dopo l’esercizio. Di certo, sono un’ottima fonte di ispirazione per chiunque voglia correre, camminare, ballare, sentirsi in forma… insomma, muoversi, e dimostrano che la paura del giudizio altrui è una barriera facilmente superabile.
I titoli dei video sono indicativi dei complessi che nel tempo ci siamo portate dietro, privandoci dello sport, ma che è possibile affrontare: “Julie vs Inhibitions” (Julie, che danza contro le inibizioni), “Kelly vs Mummy”” (Kelly, che fa esercizio insieme ai suoi bimbi), “Grace vs Pace” (Grace, che affronta con determinatezza il ‘passo’ delle pedalate in bici) e “Victoria vs Sweat” (Victoria, che non si cura dell’aspetto sudato e stravolto dopo il corso di spinning).
Morale della favola: sentiamo il bisogno di fare movimento per liberarci? Chi se ne importa di cosa facciamo, di come lo facciamo, di quando e con chi. Liberiamoci dal timore di quello che gli altri pensano: l’importante è stare bene con noi stesse.
Noemi Matteucci