Pubblichiamo l’emozionante lettera aperta di Aurora, una nostra follower che ci ha scritto dicendo “Lancio un messaggio per aiutare gli altri”, sperando di arrivare a tutti coloro che non si sentono mai abbastanza.
«Buonasera, mi chiamo Aurora, ho 19 anni e vivo in un piccolo paese del sud dell’Italia. Un giorno per caso ho scoperto la pagina Instagram di Ashley Graham e ho capito che sarebbe diventa presto il mio modello da seguire. La mia maggior ambizione nella vita non è sicuramente quella di diventare una modella, ma diventarlo significherebbe una grande rivincita per me dai fantasmi del passato, che dopo 19 anni trascino ancora con me.
Sono sempre stata una ragazza fuori misura, sia per altezza sia per corporatura, e questo per me, non nego, è stato un grande problema.
Ho raccolto/accolto nel mio breve percorso di vita talmente tante di quelle malelingue che basterebbero per ricoprire il globo. Se ora cerco di farmi scivolare tutto addosso, così da bambina non era. Tutti gli insulti incassati durante la mia esperienza hanno fatto si che io mi chiudessi in me stessa, celando dietro tutte quelle insicurezze una forte personalità.
Riconosco di essere molto cambiata rispetto a quando dopo un insulto mi nascondevo sotto il letto decisa a rimanervi sino a quando non sarebbero rimaste solo le ossa di quella montagna che ero, o per lo meno di “quella montagna” che mi facevano sentire. Per fortuna, per tutte le volte che mi sono nascosta altrettante mia madre è corsa in mio aiuto, pronta a ricordarmi che sono bellissima, ma io bellissima non mi ci sono mai sentita.
All’apparenza potevo sembrare una ragazza caratterialmente molto forte e decisa, ma ero talmente fragile, che l’unico modo che conoscevo per proteggere me stessa era quello di rimanere in casa. Le rare volte in cui uscivo era sempre un problema, indossavo sempre roba che pensavo mi stesse male e dopo svariati tentativi decidevo di rimanere a casa sotto le coperte oppure, se proprio dovevo, indossavo il mio jeans boyfriend e la felpa oversize e mi arrangiavo così.
Ora, da circa un anno ho conosciuto un ragazzo. Come, vi chiederete? Non uscendo quasi mai di casa, le possibilità non erano molte. L’ho conosciuto su una chat anonima in cui si parla con gente random. Usavo questa chat per sfogare un po’ delle mie frustrazioni su gente ancora più frustrata di me, un pessimo comportamento da parte mia, lo riconosco. Fatto sta che un giorno ho conosciuto quello che è il mio attuale fidanzato. Inizialmente, il fatto che non mi avesse mai visto mi aveva dato la possibilità di far conoscere la vera me, lui fece altrettanto e…così ci siamo innamorati… Ci siamo innamorati della nostra essenza, della nostra bellezza interiore e non del nostro fisico o del nostro aspetto estetico/esteriore. Nonostante la fase di innamoramento, il mio più grande timore era quello di non piacergli, una volta visti di persona.
L’incontro è avvenuto dopo esserci sentiti un anno ed esserci visti svariate volte su Skype. Non nego sia stato l’appuntamento per cui ho avuto più ansia in assoluto, non che ne abbia avuti molti altri, ma è stato anche il più fortunato.
Lui è l’unica persona con cui mi sento a mio agio e nonostante tenga molto alla forma fisica, ama il mio corpo, non mi fa sentire mai diversa, e mi fa sentire sempre bellissima.
Forse ho scritto fin troppo dicendo tutto e niente, ma adoro scrivere e questo è il risultato. Tornando alle prime righe, oggi ho scritto alla Graham e anche se penso che mai otterrò una sua risposta, tuttavia mi basterebbe che leggesse il mio messaggio, perché lei per ragazze come me non rappresenta solo una modella, ma un esempio di vita. Ed è proprio per questo, che grazie al suo esempio e alla forza che sta crescendo in me, grazie al mio fidanzato e alla mia famiglia, che sto migliorando me stessa, non dal punto di vista fisico, ma psicologico. Io come Ashley Graham credo di poter aiutare qualcuno, anzi voglio farlo: VOGLIO AIUTARE TUTTE LE RAGAZZINE E I RAGAZZINI CHE RIMANGONO NEL BUIO DELLA PROPRIA CAMERA PENSANDO DI ESSERE AL SICURO, MA AL SICURO NON SONO. Quando sei solo le paure si insinuano nella tua mente, la vincono e la padroneggiano ed è un po’ come morire. Io conosco bene quella sensazione.
Il problema è questo: come poterli aiutare? Sono queste le “maggiori informazioni” che vi chiedo, che più che informazioni mi sembra un grido di aiuto velato, lo stesso di chi nascosto nella propria camera piange silenziosamente.
Confido in una vostra risposta,
Aurora»
Abbiamo deciso di pubblicare questa lettera perché il nostro sito diventi, oggi più che mai, il tramite di una storia che molte di noi conoscono alla perfezione e alla quale, con coraggio e grazie alle persone vere e profonde, si può dare un lieto fine. Ci rappresenti tutte, Aurora, e le ‘maggiori informazioni’ che abbiamo tentato di darti come prima risposta sono solo un inizio, perché se vorrai camminare per questa strada, ci saremo sicuramente a sostenerti.