Dopo la sua recente intervista a "Il Foglio", Elisabetta Franchi è riuscita ad alzare un vero e proprio polverone. Non sono servite a molto le rettifiche e le spiegazioni fatte nei giorni precedenti dove, sul suo profilo Instagram ha spiegato nuovamente il suo punto di vista che andiamo a riportarvi in seguito:
“L’80% della mia azienda è costituito da quote rosa di cui: il 75% giovani donne impiegate, il 5% dirigenti e manager donne. Il restante 20% sono uomini di cui il 5% manager. C’è stato un grande fraintendimento per quello che sta girando sul web, strumentalizzando le parole dette. La mia azienda oggi è una realtà quasi completamente al femminile. L’oggetto di discussione dell’evento a cui ho partecipato è la ricerca di Price dal titolo – Donne e Moda – da cui è emerso che nella società odierna le donne non ricoprono cariche importanti. Perché? Purtroppo, al contrario di altri Paesi, è emerso che lo Stato italiano è ancora abbastanza assente. Mancando le strutture e gli aiuti, le donne si trovano a dover affrontare una scelta fra famiglia e carriera. Come ho sottolineato, avere una famiglia è un sacrosanto diritto. Chi riesce a conciliare famiglia e carriera è comunque sottoposta a enormi sacrifici, esattamente come quelli che ho dovuto fare io!”.
Ancora oggi, la proprietaria di un noto Brand di Abbigliamento amato e invidiato da tutti si trova ancora al centro della polemica. Anche Silvia Motta ha espresso la sua in merito alle parole di Elisabetta Franchi dove dichiara: “Meno male che a 25 anni non ho incontrato una qualsiasi Elisabetta Franchi. Altrimenti, con quattro figli, col cavolo che avreste una signora degli ascolti”. Se la Motta si è limitata a postare un semplice tweet, c'è qualcun'altra che ha sfoderato l'ascia di guerra, e stiamo parlando della "penna" tagliente di Selvaggia Lucarelli, che attraverso un post sul suo profilo Instagram ha voluto esprimere anche lei il suo parere.
“I suoi negozi in Russia sono tutti ancora aperti. Non assume donne ai vertici se non sono “anta” ma la nipote di 27 anni è ai vertici dell’azienda. La figlia di 16 anni scrive “money is the reason we exist”. Ha una vertenza sindacale aperta per straordinari non pagati.
Il fratello la accusa di aver romanzato la sua vita. Elisabetta Franchi ha saputo crearsi intorno una patina di intoccabilità, ma le ombre sono tante. E la sua vita più che una bella favola sembra Dynasty. In alcuni momenti quello che dice è così surreale da sembrare il discorso di Checco Zalone in Sole a catinelle, quello «Mi parlate di lavoro femminile ma IO IMPRENDITORE quando il marito la mette incinta IO devo pagare gli assegni familiari, io devo pagare la formazione di chi la sostituisce, io devo fare il reintegro. Allora sai che ti dico: operaia te vuoi andare incinta, la botta te la do io!». Ecco, il senso di surrealtà era questo".
Conclude poi aggiungendo: "Che poi, a dirla tutta, le premesse erano pure interessanti, perché la maternità è un costo importante per le aziende e se per le aziende solide è riassorbibile, per quelle meno solide può essere un ostacolo. Il problema è che per tutta l’intervista non si sentirà mai parlare di welfare, contratti collettivi, asili nido, congedi parentali, bonus, tutele per il datore di lavoro e il dipendente, gender gap, nulla. Per quindici minuti si assisterà solo a un processo di colpevolizzazione delle donne la cui maternità è rappresentata, a tratti, come un dovere, un ostacolo, un impedimento e pure uno strazio fisico di cui però non bisogna lamentarsi, se si vuole diventare Elisabetta Franchi”
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