Rimanere giovane per sempre è un desiderio che ognuno vorrebbe realizzare, ma purtroppo non si può. Sempre più donne si sottopongono a interventi di chirurgia estetica per paura di invecchiare o per fare aggiustamenti che possono allungare il tempo che le separa dalle rughe, quelle rughe che non possono essere nascoste. Ebbene, la vecchiaia è come la giovinezza, una fase della vita a cui non possiamo sottrarci, ma che dovremmo vivere al meglio e sfoggiare con eleganza e disinvoltura. Detto questo, la scienza continua a fare passi da gigante nella cosmesi, soprattutto per sfruttare questo desiderio spasmodico di rimanere giovani per sempre, sia per gli uomini che per le donne. Ma è possibile ritardare l'invecchiamento? Sì è possibile, di seguito vorremmo spiegare due modi in cui possiamo ritardare leggermente il passare del tempo sul nostro viso. I due segreti di cui parliamo sono i due stili di vita che dobbiamo adottare.
Questa non è né retorica né una conclusione scontata. Esercizio e alimentazione sono i due segreti per rallentare l'invecchiamento. Lo dice la scienza, e tutto nasce da uno studio che ha avuto luogo in Italia. Il tipo e la quantità appropriata di attività fisica, in combinazione con una dieta personalizzata, possono prevenire in maniera significativa i danni dell'invecchiamento e ritardare il deterioramento cellulare. La ricerca in questione si chiama studio Sprintt (un progetto europeo finanziato nel 2014) e i risultati sono disponibili in quanto resi pubblici sul British Medical Journal. Secondo gli esperti dell'Università Cattolica e della Fondazione Policlinico Gemelli Irccs, un buon esercizio aerobico specifico e una dieta personalizzata possono ridurre del 22% il rischio di disabilità motorie nelle persone anziane. Sembrerebbe davvero un buon risultato. Quello che è emerso non è una novità, ovvero che l'invecchiamento rende più fragili, e quindi più soggetti a limitazioni funzionali e disturbi del movimento.
In Italia, circa 3 milioni e 860.000 anziani sono affetti da problematiche legate alle difficoltà nello svolgere attività di base della vita quotidiana. L'Italia meridionale ha la più alta concentrazione di donne e uomini affetti da questi disturbi rispetto a uomini e donne nel centro-nord. Lo studio è stato condotto tra il 2016 e il 2019 su un campione di 1.519 uomini e donne con fragilità fisica e sarcopenia (età media 79 anni) in 16 centri clinici in 11 paesi europei. 760 partecipanti hanno applicato un regime che includeva una combinazione di esercizio aerobico e pianificazione individuale della dieta. In effetti, questa ricerca porta consapevolezza sul fatto che combinare attività fisica e un'alimentazione personalizzata può ridurre significativamente queste malattie migliorando la qualità della vita negli anziani.
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