La forza e il coraggio di Bebe Vio: la campionessa olimpica simbolo di Tokio 2021 si racconta e sogna un modo diverso.
Beatrice Maria Adelaide Marzia Vio Grandis è una campionessa olimpica più nota come Bebe Vio, simbolo di coraggio e forza che ha conquistato la medaglia d'oro alle ultime olimpiadi di Tokio. Bebe non è solo una grande campionessa ma una vera e propria forza della natura che con il suo sorriso è riuscita a conquistare davvero tutti. Recentemente si è raccontata in un'intervista ai microfoni di Fan Page e ha condiviso il sogno di un mondo diverso che sogna ogni giorno.
Bebe a soli 11 anni si è ammalata ed è stata costretta ad amputare alcune parti del suo corpo ma questo non l'ha fermata e lo sport ha continuato ad essere la ragione della sua vita. Poco prima delle olimpiadi di Tokio ha scoperto un'infezione che ha raccontato: " Sì è stata tosta perché pochi giorni prima dell'Olimpiade ci hanno detto "Guarda, ti stiamo per amputare un altro pezzo, questa infezione è andata avanti, quindi sta andando tutto un po' a quel paese". La parte tosta è stata non dirlo, non perché volessi compassione nei confronti degli altri, assolutamente. Ma perché era una cosa che mi dovevo gestire io. A livello fisico è stato difficile, proprio doloroso. Però la cosa stupenda è che in quel momento a fare il match con me, c'erano tutte le persone che mi avevano aiutato ad arrivarci."
Bebe Vio: "Venivo vista in maniera diversa"
Oggi Bebe Vio è un simbolo e tutti la amano ma anche lei ha vissuto il momento in cui il mondo l'ha guardata in modo diverso dagli altri e in alcuni Paesi succede ancora. Molti luoghi non accettano ancora la disabilità e oggi la campionessa è pronta a sostenere i più piccoli che si ritrovano a fare i conti con la società che li circonda: "Sono entrata nel magico mondo della disabilità quando ero molto piccola, avevo 11 anni. Il mondo che immaginavo era un mondo molto normale. Ma, nel momento in cui sono uscita dall'ospedale, immaginando di tornare alla normalità, non era normalità. Venivo vista in maniera diversa, considerata in maniera diversa. Non dai miei amici stretti, perché alla fine conoscendomi prima e conoscendomi dopo, per loro non cambiava niente. Ero la stessa identica persona. Però, come gli altri mi vedevano era un'altra storia."
Bebe però riconosce anche la sua più grande fortuna, quella di aver avuto una famiglia che l'ha sostenuta e racconta il suo sogno più grande: "Il mio sogno è quello di riuscire a realizzare il mondo che avrei voluto da piccola. Accessibilità per tutti, dove lo sport è una cosa normale. Vedere un ragazzo in carrozzina o con una protesi che fa scherma, che fa basket, che fa tennis, che corre insieme ai ragazzi normodotati".
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