Negli ultimi tempi non si fa altro che parlare della dieta del digiuno intermittente. Chiunque abbia provato questo metodo, comprese le star di Hollywood, si sono dette ampliamente soddisfatte dei risultati raggiunti in poco tempo. Naturalmente si tratta di un regime alimentare che non può e non deve perdurare oltre quanto consigliato e che va discusso con il proprio medico di famiglia o con un nutrizionista, sempre che non siano presenti particolari patologie. La pratica del digiuno intermittente ha una storia lunghissima, pensate che l'astinenza è usata in ogni cultura fin dall'antichità.
Di cosa si tratta
Il digiuno intermittente o la dieta ad intermittenza, prevede una serie di rigidi precetti da seguire, regole che determinano come ma soprattutto quando consumare i pasti. Non si tratta quindi di una dieta vera e propria ma piuttosto di un regime alimentare che segue una filosofia ben definita. L'importante non è definire cosa si mangia ma la quantità del cibo che introduciamo nel nostro corpo. Il digiuno intermittente si propone di consumare meno alimenti e quindi meno calorie ma mantenere uguale l'apporto di nutrienti.
Come funziona- le sue varianti
Il digiuno intermittente esiste in più varianti. Gli schemi più diffusi e praticati sono tre. Il metodo 16/8: secondo questa variante la giornata va divisa in due parti da otto ore, da qui il nome. In otto ore è consentito mangiare e nelle restanti otto bisogna astenersi dalla consumazione di alimenti. Nella pratica, è quasi un prolungamento del digiuno che tutti noi abitualmente osserviamo nelle ore notturne e cioè quando si dorme. L'unica differenza prevista è il salto della colazione ma vi è l'anticipazione del pranzo.
Il metodo a giorni alterni: secondo questo approccio, per due giorni a settimana è essenziale ridurre notevolmente l'apporto calorico. Le calorie assunte non devono superare il limite di 500/600. I due devono essere intervallati da giorni in cui si segue una dieta normale, quindi non possono essere consecutivi. Nei rimanenti giorni della settimana basterà seguire un regime alimentare sano e ragionevole.
Il metodo Eat Stop Eat: con questa variante è possibile scegliere uno o due giorni a settimana in cui digiunare, anche in questo caso i giorni non devono essere consecutivi. La differenza rispetto al metodo precedente consiste nel fatto che gli unici alimenti concessi in questi due giorni sono il caffè e le bevande ipocaloriche. Per i restanti giorni della settimana non vi sono restrizioni.
La dieta a intermittenza non può e non deve essere eseguita da chi soffre di patologie come il diabete, l'ipertensione, per le donne in maternità e che allattano. E' sconsigliata anche per le giovani ragazze e le persone che soffrono di scompensi ormonali.
LEGGI ANCHE: Vuoi perdere 3 chili in 3 giorni? Ecco la dieta dei liquidi di Romina Power, Salma Hayek e Gwyneth Paltrow