Provoca ustioni, ed è presente nei nostri giardini: la pianta da non toccare mai!

La natura è bella, ma a volte, può presentare dei criteri negativi. È il caso di alcune piante che, se non si conoscono bene, possono essere molto pericolose per la nostra salute, tanto da poter provocare persino la morte di chi ne venga a contatto. Di seguito, la lista delle 10 piante più pericolose:

L’Oleandro

E’ una delle piante più pericolose in assoluto e si trova molto spesso in giardini pubblici e privati come pianta ornamentale. La presenza di “Oleandrina” e anche di diversi alcaloidi pericolosi, è causa di disturbi del sistema nervoso e tachicardia. Una sola foglia è in grado di uccidere un bambino.

La Cicuta

Molto conosciuta per essere stata usata dal Filosofo Socrate per preparare un infuso con cui si diede la morte, dopo esser stato condannato alla pena capitale, è una pianta erbacea che cresce spontanea e il cui nome scientifico è “Conium maculatum“. Emana un forte odore sgradevole, che è simile a quello emanato dall’urina dei gatti. Contiene  cinque diversi alcaloidi potenzialmente pericolosi per la salute degli esseri umani e la sua ingestione provoca cefalea, parestesie diffuse e problemi digestivi di vario grado di pericolosità.

L’Aconito Napello

Attenzione a non lasciarsi affascinare dalla bellezza dei suoi fiori blu violacei. Questa pianta, che cresce in prevalenza nelle zone alpine, viene coltivata proprio come pianta di bellezza, ma è particolarmente tossica a causa della presenza dell’Aconitina, che è un potente veleno che – anche a dosi minime – se ingerito può addirittura provocare parestesie diffuse a tutto il corpo e persino paralisi cardiaca che può portare al decesso.  Nella migliore delle ipotesi, i sintomi sono vomito, diarrea e problemi respiratori.

La Panace di Mantegazza

Nome scientifico:“Heracleum mantegazzianum”, è una pianta proveniente dal Caucaso introdotta in Europa dagli Inglesi e presente in Italia, prevalentemente al Nord. E’ una di quelle piante che fiorisce una sola volta, per poi morire. Attenzione però ad entrare in contatto con la sua linfa: provoca arrossamenti della pelle, poni, bolle e vesciche che possono creare lesioni permanenti alla pelle. Addirittura, se la linfa entra a contatto con gli occhi, può provocare cecità in maniera permanente. Ma cosa provoca tutto questo? La causa sono i “derivati furocumarinici” contenuti nelle in tutte le parti della pianta, semi compresi, che hanno la capacità di penetrare negli strati profondi dell’epidermide. La Regione Lombardia, ha addirittura diffuso – qualche anno fa – una nota attraverso la quale comunicava alla cittadinanza l’alta pericolosità della pianta. Da sapere: l’azione malefica viene potenziata dai raggi del sole. Se quindi il contatto con la pianta si è verificato, per prima cosa sarà bene proteggersi dai raggi ultravioletti e correre in ospedale.

La Mancinella

Diffusa prevalentemente nei Caraibi e in Florida, già Cristoforo Colombo era solito chiamare i suoi frutti, “Piccole mele della morte”. Eppure, la pericolosità di questa pianta, non deriva prioritariamente dalle piccole mele che produce, anche se la loro ingestione può provocare problemi gastrointestinali e respiratori, bensì dalle foglie, dal fusto e dai semi, che contengono una pericolosissima tossina, denominata “Hippomane” che fa di questa pianta la più pericolosa al mondo per gli esseri umani. Nelle zone in cui cresce, la sua presenza viene segnalata e si consiglia di starne lontani per alcuni metri: anche il solo sfiorarla, può provocare ustioni alla pelle.

Il Bosso

Nome scientifico«Buxus sempervirens», è una pianta ornamentale molto diffusa nel nostro paese. La suapericolosità, deriva dalla presenza, in ogni parte della pianta, di particolari alcaloidi – fra cui uno che si chiama “Bussina” che risulta pericoloso per animali ed esseri umani: provoca dermatiti, vomito e problemi gastrointestinali.

L’Altropa Belladonna

Appartiene alla famiglia delle Solenacee e il nome “Belladonna” deriva dal suo uso, da parte delle donne nel Rinascimento, come collirio: il contenuto di atropina, che ha la proprietà dilatare la pupilla, produceva un effetto sugli occhi che era considerato abbellente. Cresce prevalentemente nelle zone montuose. Produce bacche simili ai mirtilli, ma si sapore molto sgradevole e altamente tossici: si può giungere ad avere convulsione, delirio e persino morire.

Lo Stramonio comune

Nome comune: «erba del diavolo», appartiene alla famiglia delle “Solanacee” e contiene alte concentrazioni di alcaloidi, che si trovano in prevalenza nei semi. Se accidentalmente ingeriti, possono provocare allucinazioni, crampi, dolori addominali, nausea e persino la morte.

Il Tasso

Nome scientifico: «Taxus bacchata» è una pianta ornamentale della famiglia delle Conifere. Pensate che, nell’antichità, era chiamata “L’albero della morte” e il motivo deriva dal suo contenuto in “Tassina”, un alcaloide che provoca paralisi cardiaca e anche, un effetto paralizzante e narcotico, anche sugli animali domestici.

Il Colchio autunnale

Pianta che fiorisce in Autunno, ha bei fiori rosa-violetti e cresce spontaneamente, in prevalenza nelle zone montuose. E’ tossica a causa della presenza di un alcaloide, la “Colchicina”, che se ingerita, può provocare sintomi come nausea, coliche, diarrea con sangue, delirio e morte. Anche il semplice sfiorare la pianta può provocare bruciori alla pelle.