C'è una leggenda che narra dell'origine dell'aspirina a Napoli, città affascinante e ricca di storie. La leggenda ha radici profonde nella città, legate alla figura di Sant'Aspreno, protettore dei napoletani affetti da emicrania. In questo articolo, ti sveleremo la storia della leggenda del medicinale più conosciuto al mondo e il suo legame con Napoli, che continua a intrigare e affascinare ancora oggi.
L'origine napoletana del famoso medicinale più conosciuto al mondo si intreccia con la leggenda di Sant'Aspreno. Secondo la storia tramandata dalla tradizione orale, Aspreno, un malato di varie infermità, fu portato da Candida la Vecchia al cospetto di San Pietro che lo guarì e lo consacrò come primo vescovo di Napoli. In seguito alla morte di San Pietro, Aspreno divenne la guida della città, che stava rapidamente ingrandendosi. La cappella di Sant'Aspreno fu costruita in memoria del santo e divenne un luogo di preghiera per i napoletani affetti da emicranie.
La leggenda narra che Aspreno curava le emicranie non solo perché era stato capace di fare una penitenza e portava sempre una pietra sulla testa, ma anche perché morì decapitato. Nel corso dei secoli, la cappella di Sant'Aspreno divenne un luogo di riferimento per tutti coloro che soffrivano di mal di testa e di emicranie. I napoletani si recavano nella cappella mettendo la testa in un foro per chiedere il miracolo.
La vera origine dell'Aspirina
Secondo la tradizione popolare, l'aspirina prende il nome da Sant'Aspreno: la Bayer, che sviluppò il farmaco a fine Ottocento, avrebbe collaborato con un medico napoletano di nome Raffaele Piria, che aveva scoperto la componente base dell'aspirina. Tuttavia, la Bayer smentisce questa versione dei fatti: il nome non è stato suggerito dal napoletano, ma deriva dai principi attivi del prodotto.
Nonostante la smentita della Bayer, la similitudine tra Aspreno e aspirina rimane suggestiva. Resta anche il fatto che la cappella di Sant'Aspreno, che si trovava in Piazza Borsa, è stata inglobata nell'edificio che ospita la borsa di Napoli. La cappella era intoccabile perché era considerata un luogo sacro dai napoletani che vi si recavano in preghiera. Oggi, l'edificio che ingloba la cappella di Sant'Aspreno è ancora visibile: si tratta del palazzo di Piazza Borsa, uno dei simboli della città di Napoli.
Questa leggenda, sebbene non sia confermata dalla Bayer, rappresenta un simpatico racconto che rafforza l'orgoglio napoletano legato alla propria cultura e alle proprie tradizioni. La città di Napoli, con la sua storia millenaria, ha sempre saputo incantare e stupire i suoi visitatori con le sue leggende e storie affascinanti. E tu, sei mai stato a Napoli? Cosa ne pensi della leggenda dell'aspirina?